Bicocca

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Fausto Melotti, La sequenza, Milano

venerdì 7 agosto 2015

Screenshot # 03 - Tesco

Una delle mie manìe di viaggiatrice è gironzolare nei supermercati all'estero. Prima di tutto perché mi piace scoprire cosa vendono di diverso, confrontare i prezzi con quelli italiani, comprare piccole scemenze introvabili a casa, come quaderni con le righe e i quadretti e i margini strani, robe in polvere da cuocere che poi non userò e quindi scadranno, creme per il viso, dolci extragrassi schifosi, elastici per legare non do che... Mi inchiodo davanti alle salse, cerco la custard (crema pasticcera) nel banco frigo, i gamberetti, il burro con i cristalli di sale, i muffins ai mirtilli, il succo di melagrana, i cerotti (!!), le medicine (!!!). Beh, queste per forza, il paracetamolo costa 70 centesimi di euro (12 pastiglie), ma anche il Voltaren per le botte che prendo perché sono maldestra. Insomma, puttanate varie. E attrezzi per cucinare (fruste, palette, tazzine, ovetti che ti dicono quando sono cotte le uova, sode, alla coque ecc.). Ma l'osservazione antropologica segue quella merceologica: chi sono i clienti? Ed eccoli qua, quelli del Tesco di Dorchester. Famiglie con tre figlioli obesi che comprano decine di pacchetti di patatine, uomini soli già belli pieni con quattro casse di birre nel carrello, magrissime signore anziane che scrutano miopi fra le mille confezioni di tè per cercare quello lì, nero, nelle bustine rotonde, che se ne bevi una tazza non ti addormenti per un anno intero; se l'orario è quello giusto ci sono anche impiegate e impiegati in divisa che afferrano velocemente buste di insalate miste già lavate e tagliate e forse anche masticate e zuppe e cosce di pollo fritte fredde da scaldare nel microonde. E infine loro, tante, troppe: le ragazzine madri. Un'incredibile ma vera puntata di "Sedici anni e incinta". A guardarle bene sono già stanche, basse grasse, ceto bassino, con i capelli colorati, molte con il frugoletto nel carrello e il loro ragazzo accanto, dall'aria imbronciata. Sono giovanissime, sono giovanissimi. Comprano latte in polvere, cibo immangiabile, bibite, maionese, mai frutta e verdura, si spostano veloci nei corridoi, qualcuna sorridente. All'uscita ne incontro una con il passeggino doppio e i gemelli che dormono, lei litiga con il padre che sembra suo figlio, avrà 14 anni. Per un momento penso di essermi sbagliata, sono fratelli, mi dico. Invece no. Si avviano a piedi fuori dal parcheggio, mentre un'altra mammina scarta un lecca lecca al suo affare urlante di poco più di un anno.
E io, che sto lì a preoccuparmi del futuro...

1 commento:

  1. Anch'io ho la fissa dei supermercati quando sono all'estero! Buona vacanza, baci, Prisca

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