Bicocca

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Fausto Melotti, La sequenza, Milano

martedì 9 dicembre 2014

Un paio d'ore con Steve McCurry

Folla di fotografi (quelli veri, non come me, velleitaria ed eterna principiante), allestimento demenziale a dispetto della sede straordinaria (Villa Reale, Monza, fino al 6 aprile prossimo), e una sfilata di idee imperdibili. 
I ritratti non sono le foto più belle, e ho detto tutto. Persino gli scatti per il calendario della Lavazza sono bellissimi. Per alcune immagini si può ascoltare con l'audioguida la storia raccontata da McCurry, che alla fine, anche guardando una sua lunga intervista spezzettata su più monitor, ne esce una bella persona. Il che, se fosse vero (e lo spero), rende tutto perfetto.

http://www.mostrastevemccurry.it/index.html




domenica 7 dicembre 2014

Sant'Ambrogio di ogni giorno

Io, in questa città, in questo Paese, in questo mondo intero, ciondolo persa, spettatrice nemmeno sbigottita. Ma com'è possibile?

In 50 metri di percorso, oggi, Sant'Ambroeus, ore 13, ho incontrato:

- La mia vicina di casa che mi è venuta addosso perché camminava messaggiando sul cellulare. Scusa scusa... Scusa un cazzo, guarda dove vai!

- Un gruppo di signore un po' cotte davanti alla Casa per Musicisti Giuseppe Verdi che si salutavano chiocciando e una diceva: "Ma quanti anni haaaaii?".
"Quarantadue". 
"Ma sai che non si direeeebbe?" 
Si direbbe eccome, ciccia, avrei commentato, se alla fine non mi fossero anche rimaste simpatiche, lì, la domenica mattina, a sentir della musica suonata da ottuagenari semirincoglioniti... Facevan del bene, dopo tutto. Anche a se stesse.

- Mastodontico ragazzo senegalese che vendeva accendini e braccialetti e incensi e calzini (!!) sempre sorridendo. Lui sì che è un bel vedere...

- Numerose famigliole borghesi orrende con montone e borse di Gucci che si recavano al ristorante a pranzo, con figli piccoli pattinatori e monopattinatori vestiti da Gemelli; maleducati e per nulla sorridenti, né loro né i loro genitori. Che il senegalese gli dovrebbe fare da tutor, per dire...

- Coppia di fighetti uso "Milanese Imbruttito" (cfr. pagina fb apposita), che aveva di sicuro fatto l'albero e quindi si traduceva alla Fiera degli Oh bei Oh bei, "...ché a quest'ora c'è meno gente".

- Giovane incappucciato che accedeva furtivo alla sala giochi dove fino a due anni fa c'era Blockbuster. Almeno - anche se prodotti di cassetta - si affittavano i film, non ci si faceva spolpare giocando a poker con le macchinette. Comunque io ci avevo litigato, con quelli di Blockbuster, e avevo gufato...."Finirete tutti a spasso!". E infatti. Ma non perché non sapevano lavorare, come credevo io, ingenua ignorante.

Ma com'è possibile, di nuovo?

Io, con la mia borsa della spesa con le ruote rossa, ho attraversato la strada sorprendentemente di buon umore. Nonostante questo lungo ed estenuante periodo con Saturno e tutti gli altri sempre contro. 




venerdì 5 dicembre 2014

Belle cose # Poesia/01

Sento il tuo disordine
e lo comparo al mio. C’è
somiglianza. C’è lo stesso slabbro
di ferite identiche. C’è tutta la voglia
di un passo largo in una terra
sgombra che non troviamo.
Sento il tuo respiro schiacciato
lo sento somigliante
ti sento piano morire
come me che non controllo
l’accensione del sangue.
Anch’io cerco una libertà che mi
sbandieri, una falcata
perfetta, uno stacco d’uccello
dal suo ramo, quando si butta
improvviso e poi plana.
Mariangela Gualtieri, da Senza polvere senza peso (Einaudi, 2006)

mercoledì 3 dicembre 2014

La vite tagliata

C'era dentro tutto, i libri, la poesia, l'amicizia, i figli, la malattia, la delusione, l'ideologia, la perdita, la morte, la ragione, il dolore. Tutto.
Quindi, alla fine de "La banda del formaggio", io ho pianto tanto, proprio come "una vite tagliata", come dice lui (Paolo Nori).