Bicocca

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Fausto Melotti, La sequenza, Milano

lunedì 27 giugno 2016

La futura convivenza

Non sono appassionata di letteratura araba o mediorientale, lo ammetto. Lo sento un mondo distante da me e, colpevolmente, non ne sono incuriosita più di tanto.
Sono flaccidamente adagiata sulla cultura occidentale, anche se capisco che sia un limite ecc. Però ho accolto la segnalazione di una mia amica, incappata per lavoro in 
Amara Lakhous, algerino che vive in Italia da molto tempo e scrive in italiano, con una passioncella per i nostri dialetti e una visione della realtà antropologica e filosofica
(è filosofo e antropologo, in effetti), sorridente e amara al tempo stesso.
Niente di che, ma i suoi “Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio”“Divorzio all’islamica a viale Marconi” mi sono piaciuti. Sarà che ho ritrovato in queste pagine l'universo del mio civico 12 , alle cui palpitazioni assisto dal ballatoio si casa mia
(ne ho parlato 
qui qui e qui). Sarà che mi piace una certa idea di convivenza,
fatta di odori e colori e pregiudizi e sorprese e sorrisi e rabbie e urla e volumi e piante
(a proposito, ormai al terzo piano c'è una serra!). Sarà che la lettura è snella
e confortante, non originale ma riflessiva, e quanto mai attuale. E poi ti conduce istintivamente dalla parte giusta, anche se non ne hai bisogno. Alla faccia di Salvini.

sabato 4 giugno 2016

Il nuovo mondo

Mi sono tolta un capriccio: il mercato di Porta Palazzo, a Torino. Completo di tutto.
La "grande bellezza" è la gente: una presenza indaffarata di ogni colore, ogni religione, ogni provenienza, ogni carattere, ogni sapore, ogni cucina, ogni professione, ogni ceto sociale. Tutti indistintamente a comprare melanzane, pastinache, peperoni, bok choy, albicocche, coriandolo, banane, formaggi duri, molli, freschi, di malga, e poi stoccafisso, prosciutto crudo, rape varie, barbabietole, carni rosse, pollame, carne halal, peperoncini, legumi di ogni specie (la cicerchia!! la soia verde!!), 
aglio, salami, spezie, dolciumi ma anche sandali, reggiseni, felpe, pentole, bicchieri dorati, teiere marocchine, narghilè. Gli esercenti sono di un numero di etnie pari alle infinite varietà delle verdure e alle nazionalità degli acquirenti: dal torinese purosangue al siciliano, dall'egiziano al vietnamita, dal ghanese al marchigiano, dal tunisino al cinese.
Io ho comprato una tonnellata di frutta e per 50 centesimi anche un mazzo così di menta, persino piperita... ché non si sa mai! 
Segno sul diario che mi ha regalato il mio amico L.: tornare.