Bicocca

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Fausto Melotti, La sequenza, Milano

martedì 11 marzo 2014

Giorgio che disegna bene (1)

Questa storia è difficile da scrivere. Scompagina la mia emotività, esige equilibrio e, se possibile, anche un po' di stile. Ho chiesto il permesso di raccontarla ai diretti interessati, promettendo totale anonimato. L'idea è quella di metterla a fuoco un po' alla volta, a puntate, perché è una storia che sta accadendo e quindi so come è iniziata, ma non so come continuerà. So come vorrei che continuasse, questo sì. È una storia probabilmente uguale a mille altre, ma a me che la seguo quasi da vicino, pare molto bella. Verrò anche meno al principio di non parlare di genitori e figli, perché in realtà è una storia di relazioni, ovvero di relazioni fra genitori e figli. È la storia di Giorgio (nome di fantasia, ovviamente), che vive dall'altra parte del mondo ed è piccolo. Abbastanza piccolo, ma non piccolissimo. 

I suoi candidati genitori, come migliaia di altri candidati genitori, hanno scalato l'Everest dell'adozione, sono stati valutati, analizzati, spremuti, incantati, incoraggiati, scoraggiati, consigliati (da tutti, anche da me... che assurdità! A volte non si sa dove fermarsi!), sostenuti, illusi, delusi, spennati, derisi, ammirati. Poi, all'improvviso, hanno avuto cinque giorni di tempo, e non nove mesi, per prepararsi a guardare in faccia Giorgio. Giorgio bellissimo, Giorgio che li aspetta, Giorgio che disegna bene. 
Grazie alla tecnologia canaglia, oggi è arrivata dall'altra parte del mondo, insperata, la notizia che i candidati genitori e Giorgio "si sono incontrati". Inizia così, quasi sempre, ogni storia, ogni relazione. Sguardi che si incontrano.

6 commenti:

  1. Ehi però non farmi piangere... sai che su alcune cose sono frignona :-) Prisca

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  2. Ma no... sobbalza il nostro cuore! Bello, no?

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  3. Tu sai comunicare l'emozione!
    Sai anche far giungere le difficoltà pratiche.
    Molto giusto il tuo incipit.
    E' la prima volta che entro in questo tuo blog.
    Ritornerò.
    Grazie.
    Un sorriso
    gelsobianco

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  4. Grazie Gelsobianco, che belle parole.
    Ti aspetto ancora.

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  5. E' un po' che passo, e di sicuro tornerò anch'io. Non solo per Giorgio, si capisce.

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  6. Grazie! Mi fa molto piacere. E ogni commento è per me un abbraccio.

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