Bicocca

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Fausto Melotti, La sequenza, Milano

martedì 18 marzo 2014

Giorgio forse spera (2)

Ho visto le foto, è tutto vero. Giorgio ha veramente un'aria sveglia, sorride in braccio al candidato padre, ma dentro cova l'energia allegra e contagiosa della teppa: è proprio immediato, ti vien voglia di dirgli "Guarda che ti tengo d'occhio!" e poi scoppiare a ridere, fargli uno scherzo, farsi rincorrere. 
Anche se è piccolo mi sa tanto che i concetti di abbandono e di separazione gli siano molto chiari. Quindi speriamo che abbia creduto alla promessa dei candidati genitori di tornare a prenderselo. Nel frattempo li ha salutati educatamente, come gli hanno insegnato, con un cortese "Tornate presto" riferito con rispetto dall'interprete. Si è tenuto le macchinine e l'orso di pezza, chiedendosi probabilmente se ha sognato o è successo veramente, se davvero quei due lì un giorno si faranno vivi ancora, così strani, lei con un nome impronunciabile, lui che è capace di disegnare gli aerei e un sacco di altre cose, manco a farlo apposta.
 
Ora la macchina procede a marce basse, documenti, firme, giudici, sentenza, all'insaputa di Giorgio, che speriamo sfogli con un accenno di illusione le fotografie lasciate da quei due marziani emozionati che hanno giocato sul tappeto insieme a lui e a cui manca ancora il respiro quando pensano al loro primo sguardo.

2 commenti:

  1. Infatti continui a raccontare questa storia con una grande capacità di commuovere.
    Bella davvero la chiusa di questa "puntata".
    Speriamo...
    Io so bene come vadano le adozioni.

    Brava Berenice.
    :-)
    gelsobianco (gb)

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  2. Io non ne so (sapevo) quasi nulla, e sto imparando molto. Grazie!

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