E' un grazioso campeggio, sulle rive erbose di un fiume che confluisce in un lago. Ci vado in estate per respirare e per aggiustarmi, perché il panorama in sé è favoloso: alle spalle le montagne, ieri ancora innevate, di fronte una riserva naturale con l'acqua verde, i cigni, le folaghe, le alzavole e pettirossi... Poi, per chi vuole, c'è la piscina (io la voglio), la canoa per vedere gli uccelli da vicino; per i più pigri il pedalò. Insomma, un Paradiso.
Finalmente ho capito perché in luglio e agosto la signora mi dice sempre che non c'è posto per il fine settimana: non vuole gli italiani. Me l'ha proprio detto, in faccia, senza più remore, visto che il posto c'era, eccome... Dopo quattro anni per me ha fatto un'eccezione. La sua è un'enclave di stranieri, inglesi, olandesi e qualche tedesco, che arrivano per passaparola. Ieri gli unici italiani eravamo noi, accomodati fra tende abitate da famiglie di alti e biondi, e roulotte gigantesche in arrivo dalla Perfida Albione, con stuoli di ragazzini silenziosissimi, su monopattini e biciclette da escursionismo di pari valore delle automobili che le hanno trasportate. Alle sei di sera i foresti mangiano e poi leggono, tutti, indistintamente, fin quando fa buio, quando accendono le candele sui tavolini. Ormai la maggior parte di loro ha fra le mani un e-reader, ma c'è ancora qualche affezionato della cellulosa con il volumone di carta; se ne stanno stravaccati su sdraio fantascientifiche a righe bianche e blu, tutte uguali e tutte invidiabili e gli adulti hanno anche un calice (un calice!!) di vino sul tavolo... Quest'anno va di moda il divano gonfiabile, un enorme coso blu a tre posti che se lo dispieghi si trasforma in letto matrimoniale, parcheggiato fuori dalla tenda. Persino i cani sono taciturni (forse non leggono, ma ripassano a memoria una poesia...).
Ovvio che in un contesto simile non siano benvenuti gli italiani, maleducati, urlatori, sporchi, irrispettosi, che riducono i bagni come cloache e tengono acceso per mezz'ora il motore del camper (lungo oltre 8 metri, mansardato, con due dinette e "doccia separata"... per coppia con bambino piccolo), che sgasa sul tendino dei tedeschi... E i cui cani abbaiano di continuo.
Insomma, sono riuscita a entrare nell'élite ammessa alla vacanza en plein air in alta stagione. Chissà come mai... forse perché leggo l'e-reader e non sporco. O forse per tenacia.
E d'altra parte, l'anno scorso, il gestore di un campeggio simile in Valtellina ha risposto così ai miei complimenti e alla mia proposta di mettere un feedback positivo sui siti frequentati dai campeggiatori... "Grazie, ma preferisco non fare pubblicità in Italia: ho la mia clientela del Nord Europa, va bene così... lei è benvenuta, ma non sparga la voce".
Nota a margine: nuotare da soli, con il Nilox nelle orecchie e "Mercy Street" di Peter Gabriel, è un'esperienza che sfiora l'estasi.
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