Bicocca

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Fausto Melotti, La sequenza, Milano

lunedì 15 luglio 2013

Non sparga la voce

Fra i propositi di questo blog, c'è quello di segnalare luoghi o iniziative interessanti. In realtà io un posto da consigliare ce l'avrei, ma non posso. L'ho promesso.
E' un grazioso campeggio, sulle rive erbose di un fiume che confluisce in un lago. Ci vado in estate per respirare e per aggiustarmi, perché il panorama in sé è favoloso: alle spalle le montagne, ieri ancora innevate, di fronte una riserva naturale con l'acqua verde, i cigni, le folaghe, le alzavole e pettirossi... Poi, per chi vuole, c'è la piscina (io la voglio), la canoa per vedere gli uccelli da vicino; per i più pigri il pedalò. Insomma, un Paradiso.
Finalmente ho capito perché in luglio e agosto la signora mi dice sempre che non c'è posto per il fine settimana: non vuole gli italiani. Me l'ha proprio detto, in faccia, senza più remore, visto che il posto c'era, eccome... Dopo quattro anni per me ha fatto un'eccezione. La sua è un'enclave di stranieri, inglesi, olandesi e qualche tedesco, che arrivano per passaparola. Ieri gli unici italiani eravamo noi, accomodati fra tende abitate da famiglie di alti e biondi, e roulotte gigantesche in arrivo dalla Perfida Albione, con stuoli di ragazzini silenziosissimi, su monopattini e biciclette da escursionismo di pari valore delle automobili che le hanno trasportate. Alle sei di sera i foresti mangiano e poi leggono, tutti, indistintamente, fin quando fa buio, quando accendono le candele sui tavolini. Ormai la maggior parte di loro ha fra le mani un e-reader, ma c'è ancora qualche affezionato della cellulosa con il volumone di carta; se ne stanno stravaccati su sdraio fantascientifiche a righe bianche e blu, tutte uguali e tutte invidiabili e gli adulti hanno anche un calice (un calice!!) di vino sul tavolo... Quest'anno va di moda il divano gonfiabile, un enorme coso blu a tre posti che se lo dispieghi si trasforma in letto matrimoniale, parcheggiato fuori dalla tenda.  Persino i cani sono taciturni (forse non leggono, ma ripassano a memoria una poesia...). 
Ovvio che in un contesto simile non siano benvenuti gli italiani, maleducati, urlatori, sporchi, irrispettosi, che riducono i bagni come cloache e tengono acceso per mezz'ora il motore del camper (lungo oltre 8 metri, mansardato, con due dinette e "doccia separata"... per coppia con bambino piccolo), che sgasa sul tendino dei tedeschi... E i cui cani abbaiano di continuo.
Insomma, sono riuscita a entrare nell'élite ammessa alla vacanza en plein air in alta stagione. Chissà come mai... forse perché leggo l'e-reader e non sporco. O forse per tenacia.
E d'altra parte, l'anno scorso, il gestore di un campeggio simile in Valtellina ha risposto così ai miei complimenti e alla mia proposta di mettere un feedback positivo sui siti frequentati dai campeggiatori... "Grazie, ma preferisco non fare pubblicità in Italia: ho la mia clientela del Nord Europa, va bene così... lei è benvenuta, ma non sparga la voce".

Nota a margine: nuotare da soli, con il Nilox nelle orecchie e "Mercy Street" di Peter Gabriel, è un'esperienza che sfiora l'estasi.

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