Bicocca

Bicocca
Fausto Melotti, La sequenza, Milano

venerdì 19 luglio 2013

La curva di Laffer

Non ne so abbastanza di economia, ma ho ben presente il famoso grafico che rappresenta la relazione fra l'aliquota delle imposte e le entrate fiscali. Reminiscenze scolastiche, dei tempi di Reagan, quando ancora covava in noi una larva sana che rifiutava l'imperialismo capitalista americano (come lo definiva mia nonna Carla, buon'anima). Se si supera una certa soglia di prelievo fiscale, crollano i consumi e quindi l'erario ci perde. Insomma, oggi si tira fuori questa storia a proposito del prezzo dei carburanti: la benzina costa ormai così tanto che la gente non usa più l'automobile (se può) e quindi il rialzo "alla pompa" è vanificato, anzi... lo Stato ci perde.

Azzardo un paragone: questo alzare l'aliquota dell'imposta etica, accettare supinamente lo sputtanamento delle istituzioni, sotto il ricatto presidenziale (ma da quando siamo diventati una repubblica presidenziale? e chi è stato? e perché la regola di "blindare l'esecutivo" non vale quando qualcun altro minaccia di far cadere il governo se un cittadino dovesse venire condannato in via definitiva dalla Cassazione?), mi sa che produrrà il crollo del consumo di democrazia. E va bene che trangugiamo tutto senza fiatare, compresa la sospensione dei lavori della Camera, ma conviene davvero? Diventare "kazakistani" è davvero utile?

Nessun commento:

Posta un commento