Bicocca

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Fausto Melotti, La sequenza, Milano

lunedì 17 aprile 2017

Atene # 03 - Il varco all'imprevedibile

Se abitassi ad Atene, comprerei un biglietto annuale per visitare l'Acropoli (cumulativo...). Il mio ateismo si scontra violentemente con la limpida e poliedrica religiosità del IV secolo (e non solo), l'umana rappresentazione del soprannaturale, la dignità che pervade ogni colonna, ogni traccia scultorea, ogni frammento di ciò che resta eternamente una pietra di bellezza.


Tempio di Atena Nike

L'arte non c'entra: l'ho capito lassù ma anche di sotto. Il cielo, con il suo azzurro profondo e mediterraneo, accende la perfezione, la deità si nasconde nel controluce, nell'erba spazzata dal vento o nelle metope, nella geometria piegata alla luce, nell'entasis di una colonna, negli occhi delle volute dei capitelli, nei volti e nelle vesti delle Cariatidi. 




Loggia delle Cariatidi, Eretteo
Eretteo



Capitello ionico

L'immensità del Partenone polverizza ogni dolore, ogni preoccupazione, ogni ricordo, ogni rassegnazione. 
Molti eventi inattesi portano a compimento gli dei: quello che ci aspettavamo non è accaduto, mentre il dio ha trovato un varco all'imprevedibile. (Euripide, Baccanti).
Tesoro per tempi bui.


Fregio orientale, Partenone






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