Io la natura la sottovaluto. Sempre. Me ne ricordo solo quando la stanchezza prende
il sopravvento e allora la desidero come un amante, oppure quando d'estate cammino a piedi nudi sull'erba, sull'orlo dell'abisso di qualche scogliera, e magari sono le dieci di sera,
il sole non ha voglia di andar giù e io non ho voglia di dormire. Lì penso "che roba potente, la natura", oppure "come mi cura la natura non lo fa nessuno al mondo". Poi però ricomincia la solfa della sopravvivenza alle circostanze, che già di suo non è proprio un valore aggiunto.
Oggi sono passata controvoglia da mio padre, perché lo sapevo che lui di sopravvivenza se ne intende da un po'. E oggi poi, particolarmente, perché è una data che gli fa male.
I suoi rimedi non gli sono più consentiti, quindi deve sottomettersi a quelli decisi dagli altri, tipo macedonia e un ritratto di Olga Peretyatko su Rai5. Ha spento il televisore, abbiamo
fatto il punto sulla giornata, un po' scontrosi. Alla fine, giusto per riempire un silenzio un po' antipatico, mi ha detto: "Lo sai che una merla ha fatto il nido sul balcone?".
Piano piano ho socchiuso la finestra, ho sbirciato fra i gerani nuovi e un oleandro enorme (ma da dove arriva?) che infatti protegge un portavaso laterale, appeso alla ringhiera. Lì ho visto il cestino tondo, lei che mi fissava, l'occhio sveglio, quello da mettere a fuoco quando si fanno le foto agli uccelli. Immobile. Marrone, il becco scuro, nascosta fra i fiori e una pianta grassa. Poi forse si è spaventata ed è volata via, lasciando le sue quattro uova incustodite. Avrei voluto scusarmi, il suo padrone di casa non la disturba mai, io sono stata una gran maleducata.
Spero che sia tornata, se mai avrà capito che non immaginavo di trovare la "roba potente" in casa di un signore che alla natura chiede ormai solo un po' di giustizia.
Torna, torna. Finché i piccoli sono nel nido. Poi volano via tutti e non tornano più. Che roba potente, la natura
RispondiEliminaScronf
Infatti, è tornata. Scronf.
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