Sulla questione migranti mi astengo dal commentare. Lo fanno già in tanti, in ogni sede (a volte, a mio giudizio, anche troppo: l'eccesso di retorica può portare all'indifferenza o all'insofferenza, che sono due mali terribili).
Se ne sono viste di tutti i colori, e ciascuno ha reagito secondo coscienza, se ce l'ha, e anche senza nessuna coscienza.
Però mi chiedo: quanto dolore, quante umiliazioni, quanta disperazione e quanta impotenza potranno mai ripagare dello sgambetto di una donna a un papà con in un bambino in braccio (anche non siriano/fuggitivo/nero/povero)?
Vorrei trasformarmi in un cinese e aspettare sulla riva del fiume. Perché, signora Petra Laszlo, sa? Basta poco. Pochissimo. Proprio questione di un secondo. E lo sgambetto te lo fa la vita. E allora sono guai. Ne stia certa.
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