Bicocca

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Fausto Melotti, La sequenza, Milano

domenica 26 novembre 2017

Stai con la gente tua

Chi ha amato Paolo Volponi non può non lasciarsi av-volgere e tra-volgere dal flusso di memoria e riflessioni di Giorgio Falco, in "Ipotesi di una sconfitta". Forse tra i libri più belli che ho letto nella maturità, un viaggio dentro se stessi e nelle interiora di un Paese decomposto dalle radici, quarant'anni di storia del lavoro e di crescita o stallo individuali, di resilienza, di fatica, di tentativi, di sfinimento e forse, infine, di resa. Se non fosse lui, sarei io. Lo scrittore alla fine diventa scrittore, sopravvissuto (per ora?) al sistema che non lo riconosce e lo espelle come corpo alieno, nonostante la pervicacia nella sopravvivenza. "Stai con la gente tua", diceva Frank McCourt nelle "Ceneri di Angela", e quanto è vero, maledizione. Resta lì, giù la testa, con il tacco violento della condizione sociale che preme sulla tempia. Falco dà sostanza alla parola impronunciabile perché ormai assurta ad altro: umiliazione. La scrittura è magnifica, come l'analisi del mondo del lavoro, metafora della vita intera già scritta, o lo sguardo amaro e dolorosamente cinico, quasi umoristico, che pervade ogni pagina. Non è un libro per giovani. E' l'ipotesi struggente e vera di una sconfitta.

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