Bicocca

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Fausto Melotti, La sequenza, Milano

domenica 23 novembre 2014

Fantasia senza respiro

Per anni rimandato a tempi migliori, ieri si è avverato un mio piccolo sogno. Mi è stato regalato uno squarcio di bellezza e di poesia. Non una sbavatura, non un'imperfezione. Incanto allo stato puro, dove non tutto per forza ha un senso, in una dimensione soprannaturale e immaginaria, senza limiti. Gesti, musica, paura, gioia, rischio, conclusione. La magia delle cose impossibili, gli esercizi in aria avvolti nei drappi di seta, salti, cerchi, suoni e luci, cambi di scena repentini, lacrime, risate. Le parole non descrivono. Lo stupore ferma il cuore, che poi riprende la sua strada fino all'emozione più grande (per me): una coppia di acrobati (è il termine giusto?) in equilibrio continuo e in continuo movimento, in verticale una sull'altro, poi in orizzontale, uno sull'altra, poi incredibilmente sospesi su se stessi, reciprocamente, con fatica immane e impercettibile per chi guarda... Le vera e sola metafora possibile dell'amore. 
Era il Cirque du Soleil, "Quidam".



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