Bicocca
martedì 30 settembre 2014
Incredibile
Non l'avrei mai detto. Sono d'accordo con D'Alema. Nella vita può veramente succedere di tutto.
lunedì 22 settembre 2014
Il gioco crudele dei libri preferiti
Raccolgo
l'invito della mia amica Ilaria, etereo e poetico e ispirato Pesce volante
(http://ilpescevolante.blogspot.it), che ringrazio, e mi cimento anch'io nella lista dei dieci libri che amo/ho amato di più.
L'elenco non
è emotivamente né letterariamente corretto, comprende ciò che qui e oggi mi
viene in mente; l'avessi scritto ieri (o lo scrivessi domani) forse sarebbe
diverso... Diciamo che colgo il mio attimo, così. Restano fuori dei gran capolavori, perché in questo momento non ci
sto pensando, e magari anche delle cazzate, che però mi hanno aiutato a vivere.
Ma per gli elenchi c'è sempre tempo. Soprattutto elenchi di libri.
Ma per gli elenchi c'è sempre tempo. Soprattutto elenchi di libri.
L'ordine è casuale, ça va sans dire.
Pastorale americana, Philip Roth
Il taccuino d'oro, Doris Lessing
Il club degli incorreggibili ottimisti, Jean- Michel Guenassia
Limonov, Emmanuel Carrère
Il nome della rosa, Umberto Eco
Delitto e castigo, Fëdor Dostoevskij
Il sole dei morenti, Jean-Claude Izzo
Che tu sia per me il coltello, David Grossman
Guerra e pace, Lev Tolstoj
Sabato, Ian McEwan
E mentre scrivevo questi, ho già cambiato tre titoli, e mi sono già rammaricata di averne lasciato fuori altri, e quelli fondanti della mia gioventù? E quelli degli anni belli? E Pessoa? E Dante, allora? E Montale (tutto)? E i francesi? E Steimbeck? E gli irlandesi? Ma come si fa... no, è un gioco crudele, questo.
domenica 21 settembre 2014
Il circo rosso
C'è molto di istintivo e di personale nella mia passione per Marc Chagall.
Non credo di comprenderne davvero le ragioni, ma il mio cuore vibra e vola e sanguina davanti ai suoi colori e ai suoi simboli ricorrenti, all'anelito di libertà, al sogno, alla fuga, all'amore. Rincorro le sue tracce da tutta la vita, in ogni museo, in ogni città.
Un disegno, un quadro, una vetrata. E ancora mi commuovo, davanti al Circo rosso. (Milano, Palazzo Reale, fino all'1 febbraio 2015).
mercoledì 10 settembre 2014
Bitmap # Percezione/01
sabato 6 settembre 2014
Giorgio in attesa (3)
Le procedure sono sempre più complesse: occorre rifare un documento, produrre un'altra copia, aggiornare uno stato, cambiare i nomi di chi firma, tornare al consolato, tornare a farsi analizzare, giudicare, consigliare, rapinare ecc. Ma poi finalmente è tutto pronto e ballano sempre solo quei cinque giorni lì, prendere o lasciare. Subito, in fretta, all'improvviso, partire, prenotare, l'interprete, l'aereo, il viaggio. "La valigia!", mi dice il candidato padre, tutto ansioso. E io, stupida: "Che vuoi che sia, una valigia? Sbatti dentro due magliette...". Eh no. Intanto i giorni saranno tanti (un mese?) e poi, in valigia, ci vanno anche i vestiti di Giorgio. Perché Giorgio, questa volta (e metto tra parentesi uno scaramantico "se tutto va bene, ma andrà bene"), torna con i genitori, non più candidati, ma genitori veri. Insomma, forse davvero ci siamo. Ho chiesto relazioni minime e esclusivamente di genere organizzativo, ogni emozione è rimandata, adesso non si può.
Intanto Giorgio aspetta. Chissà se in questi mesi ci ha pensato mai, a quei due là. Che gli han detto "torniamo" ma non si sono più visti. Chissà se le foto che gli hanno mandato le ha ricevute o se sono finite in un cassetto; in fondo, meglio non illudere. "La vita è un cimitero di illusioni, Marilla", diceva Anna dai capelli rossi. Che questa volta ci sorprenda?
Intanto Giorgio aspetta. Chissà se in questi mesi ci ha pensato mai, a quei due là. Che gli han detto "torniamo" ma non si sono più visti. Chissà se le foto che gli hanno mandato le ha ricevute o se sono finite in un cassetto; in fondo, meglio non illudere. "La vita è un cimitero di illusioni, Marilla", diceva Anna dai capelli rossi. Che questa volta ci sorprenda?
giovedì 4 settembre 2014
Vergogna e gratitudine
E dunque il Consiglio di Stato ha con indegno ritardo sancito il diritto di Eluana Englaro a rinunciare alle terapie che la tenevano in stato vegetativo da un numero inammissibile di anni. Che qualcuno levi l'orrenda definizione di "assassino" a Beppino Englaro, uomo meraviglioso e inarrendevole, che ha amato sua figlia più di se stesso, camminando su strade di dolore e abnegazione. Che qualcuno senta la vergogna divorargli l'anima, che qualcuno lo ringrazi.
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