Bicocca

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Fausto Melotti, La sequenza, Milano

mercoledì 22 gennaio 2014

La lisca in gola

Ci penso da qualche giorno e alla fine, come la lisca di pesce di traverso, do il colpo di tosse. Fassina si è vergognato. Si è vergognato, giustamente, perché Renzi ha trattato con il Pregiudicato. 
Non si vergognava, a suo tempo, delle sue strampalate proposte economiche. 
E con lui non si è vergognato nessuno quando con lo stesso personaggio ci sono andati al governo, quando gli hanno lasciato fare e dire tutto per vent'anni.  
E quando è stato cacciato dal Senato, non si è vergognato nessuno di restare al proprio posto, insieme a un partito guidato da un ladro (lo posso dire, ormai è vero, non rischio querele), per tacere del resto. 
Ma, soprattutto, non si è vergognato nessuno dei 101 che hanno sputtanato Prodi, dopo aver sputtanato Marini e in attesa di sputtanare Rodotà.
Insomma, "signori miei", prima di parlare di vergogna bisognerebbe lavarsi la bocca e la coscienza con la candeggina, come diceva mia nonna.
Appurato questo, Renzi è figlio loro. E non se ne vergogna, purtroppo. Come non si vergogna della "profonda sintonia" con il Pregiudicato.
E da giorni parliamo solo delle sue bravate, invece che della tragedia economica in cui stiamo precipitando. Invece di mandare l'esercito a ripulire Pompei e i giovanotti senza occupazione a togliere le bottiglie di plastica dalle spiagge. Perché prima o poi bisognerà cominciare, no?

P.S.: Intanto mangiamo pane e cipolle per spedire i nostri figli via da qui, per salvarli... torneranno quando Renzi avrà sistemato tutto... Ah ah ah.


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