Rouen, mercato alimentare della domenica mattina. In coda per comprare una fetta enorme di Morbier, chiacchiero con la cliente dopo di me (ricca e colta, si vede da com'è vestita e dal marito gourmant che è dietro di lei) e la signora che vende dietro il banco. Ha licenziato la ragazza che la aiutava, "mangiava il formaggio e perdeva tempo...". La cliente compatisce la giovane lasciata a casa. Il faut aimer son travail, bisogna amare il proprio lavoro, dice. La formaggiaia è indignata: con questa disoccupazione, è vergognoso farsi licenziare perché non si vuole lavorare di domenica, si manca di rispetto a chi non ha di che sfamare i figli. Mi guardano entrambe, dopo aver magnificato il brebis fermier e avermi consigliato una toma che si conserva bene, vogliono sapere con chi sto. Non lo so. Forse sto con chi non ce la fa a sfamare i figli. Non è più ammesso non amare il proprio lavoro, se rinunci, offendi chi il lavoro lo sogna di notte. Scuoto la testa, resto su un generico "anche in Italia è dura, e stanno ammazzando lo stato sociale, la gente piange". Il pacchetto è pronto, pago. Sentirà, il Pont l'Evêque è eccezionale. Certamente, grazie. Bonne journée.
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