Bicocca

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Fausto Melotti, La sequenza, Milano

sabato 24 agosto 2013

Un quarto di Pont l'Evêque

Rouen, mercato alimentare della domenica mattina. In coda per comprare una fetta enorme di Morbier, chiacchiero con la cliente dopo di me (ricca e colta, si vede da com'è vestita e dal marito gourmant che è dietro di lei) e la signora che vende dietro il banco. Ha licenziato la ragazza che la aiutava, "mangiava il formaggio e perdeva tempo...". La cliente compatisce la giovane lasciata a casa. Il faut aimer son travail, bisogna amare il proprio lavoro, dice. La formaggiaia è indignata: con questa disoccupazione, è vergognoso farsi licenziare perché non si vuole lavorare di domenica, si manca di rispetto a chi non ha di che sfamare i figli. Mi guardano entrambe, dopo aver magnificato il brebis fermier e avermi consigliato una toma che si conserva bene, vogliono sapere con chi sto. Non lo so. Forse sto con chi non ce la fa a sfamare i figli. Non è più ammesso non amare il proprio lavoro, se rinunci, offendi chi il lavoro lo sogna di notte. Scuoto la testa, resto su un generico "anche in Italia è dura, e stanno ammazzando lo stato sociale, la gente piange". Il pacchetto è pronto, pago. Sentirà, il Pont l'Evêque è eccezionale. Certamente, grazie. Bonne journée.

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