Bicocca

Bicocca
Fausto Melotti, La sequenza, Milano

domenica 27 dicembre 2015

Meglio di niente

Alle 7 del mattino la piazza è già animata. Si montano i banchi del Marché Provençale, il vociare mi sveglia insieme al baccano dello scarico merci. Mi ricordo dove sono e perché, mi affaccio e guardo il cielo che si fa rosa, con la luna che si sgonfia. Il Bar Bacchus ha i tavolini affollati per il primo caffè della giornata, alla finestra sale l'odore del pesce fresco, del pane appena sfornato, della piastra della socca, cioè la farinata di ceci. Anche i gabbiani sono già eccitati, gridano come pazzi e svolazzano cattivi sui tetti, sono enormi. Ieri ho visto un cormorano grande come un tacchino, si asciugava al sole le ali spalancate, in bilico su uno scoglio. Mi preoccupa la mia calma apparente, ha il sapore della resa. Permetto alla vita di limitare la mia smania di sentire tutto subito tanto senza eccezioni. Guardo il mare, anche lui è come me, scuro, immobile e in attesa. Forse ha ragione lui, testa bassa e lasciar passare il tempo avverso. Con un po' di sforzo potrei scendere zoppicando sui bastioni, a respirare guardando giù.

2 commenti:

  1. ..ma la vivacità con cui descrivi questa mattinata provenzale, il mercato, il bar, la luna, i gabbiani (finalmente una che li definisce cattivi!) mi fa pensare che non c'è resa e ancora resiste la tua smania di sentire tutto subito :)
    massimolegnani

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